I concentrati e le soluzioni per dialisi vengono impiegati nel trattamento di pazienti colpiti da insufficienza renale, in quanto permettono di sopperire alla parziale o totale incapacità dei reni di svolgere la loro funzione (filtraggio del sangue). A seconda del paziente e del tipo di trattamento si utilizzano diversi tipi di concentrati e soluzioni: nella maggior parte dei casi si tratta di dispositivi medici (classe IIb); alcuni prodotti, come ad esempio le soluzioni per dialisi peritoneale, sono però registrati come farmaci.
In considerazione dell’importanza vitale che il trattamento dialitico riveste per i pazienti acuti o cronici, il fabbisogno terapeutico di concentrati e soluzioni per dialisi è stato quasi sempre classificato come elevato. In particolare, la concentrazione delle quote di mercato, l’impossibilità di sostituire i prodotti delle diverse marche – in parte a causa delle connessioni proprietarie delle apparecchiature dialitiche – e la disponibilità di scorte, in alcuni casi molto scarsa, costituiscono fattori di rischio ai fini dell’approvvigionamento di questi concentrati e soluzioni. Occorre anche notare che spesso i contratti di acquisto o noleggio delle apparecchiature dialitiche in dotazione agli ospedali prevedono che – almeno in situazione di normalità – vengano impiegati esclusivamente prodotti (compresi i concentrati e le soluzioni per dialisi) del medesimo fornitore delle apparecchiature.
Alla luce dei risultati della presente analisi si raccomanda di prevedere un obbligo di notifica per i concentrati acidi per emodialisi, il bicarbonato concentrato in polvere (cartucce e sacche) e le soluzioni ipertoniche per la dialisi peritoneale (codice ATC B05DB). L’obbligo di notifica dovrebbe concernere anche le soluzioni per dialisi e le soluzioni sostitutive necessarie per le dialisi acute e i trattamenti CRRT nonché le soluzioni impiegate normalmente nelle dialisi acute per l’anticoagulazione regionale in circuito extracorporeo con trisodio citrato.