L'approvvigionamento energetico della Svizzera è attualmente garantito. L'approvvigionamento economico del paese (AEP) analizza la situazione generale di approvvigionamento in Svizzera nelle valutazioni regolari della situazione. La valutazione della situazione più recente può essere consultata in qualsiasi momento sul sito Situazione di approvvigionamento
In Svizzera si configura una penuria quando l'offerta non riesce più a soddisfare la domanda o quando nemmeno il mercato o i prezzi riescono ad avere un effetto regolatore. Si tratta di una situazione estrema con inevitabili, gravi conseguenze economiche e sociali che l'economia, da sola, non è in grado di contrastare. In tal caso per garantire l'approvvigionamento energetico il Consiglio federale ordina provvedimenti in virtù della legge sull'approvvigionamento del Paese (LAP).
Non bisogna confondere una penuria di elettricità con un'interruzione di corrente, detta anche blackout. I blackout sono interruzioni imprevedibili dell'erogazione di energia elettrica - possono durare alcuni minuti, ore o giorni - e di solito si verificano a causa di danni all'infrastruttura di distribuzione, di sovraccarico della rete o di guasti tecnici. Le interruzioni di corrente sono solitamente gestite dall'industria elettrica stessa.
Anche i sistemi di monitoraggio utilizzati dell’Approvvigionamento economico del Paese si basano sui dati delle imprese. Si tratta di dati protetti ed è per questo che questi sistemi di monitoraggio non sono accessibili al pubblico. Tuttavia, i dati raccolti in questo modo sono più precisi e, soprattutto, più tempestivi rispetto al database precedentemente disponibile. Alcuni dei risultati del monitoraggio dell’AEP sono anche incorporati nel Dashboard dell'UFE, che risponde al grande bisogno di informazioni del pubblico.
Rispetto all’autunno 2023, come sono cambiate le misure elaborate per contrastare un’eventuale penuria di energia elettrica?
Dall’inverno 2023/2024, in caso di contingentamento (su base mensile) e di contingentamento immediato (su base giornaliera) è stata ideata una soluzione per i grandi consumatori con più sedi in diverse reti di distribuzione. È inoltre possibile scambiare i contingenti. Il tutto viene gestito da un comitato di coordinamento, istituito dall’Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES). Inoltre, per consentire i pagamenti elettronici anche in caso di disinserimento della rete, è stata introdotta una variante aggiuntiva che prevede una finestra temporale durante la quale tutti i settori di comprensori in Svizzera vengono riforniti di energia elettrica. Per il trasporto pubblico, il trasporto merci ferroviario e le telecomunicazioni sono già state definite misure settoriali volte a ridurre il consumo di elettricità; per la depurazione delle acque di scarico sono in fase di elaborazione soluzioni analoghe. I grandi consumatori con più sedi in diverse reti di distribuzione (consumatori multisito) possono, sotto la propria responsabilità, sommare i contingenti loro assegnati e utilizzarli nell’intera rete di distribuzione. Per farlo devono prima registrarsi sull’apposita piattaforma dell’AES, disponibile da novembre 2023.
Come possono prepararsi le aziende ad affrontare una penuria di energia?
Per prepararsi ad affrontare una possibile penuria di energia elettrica o di gas, è importante disporre di un buon sistema di gestione operativa (Business Continuity Management, BCM) e affrontare il tema dell’approvvigionamento elettrico d’emergenza. Per maggiori informazioni: Economia
Sfruttando l’energia in modo più efficiente è inoltre possibile ridurne il consumo e abbassare i costi.
Alcune applicazioni, attività o servizi saranno vietati in caso di penuria di energia elettrica?
In caso di penuria, superata una certa soglia, può non essere più consentito utilizzare alcuni dispositivi, allo scopo di evitare ricadute ancora più massicce sull’economia e sulla società (divieti e limitazioni di utilizzo). È stato elaborato un catalogo di misure, che verrà però finalizzato al momento dell’attuazione, in base alle circostanze specifiche e alla situazione dell’approvvigionamento. A seconda dell’entità della penuria, il Consiglio federale decide quali misure adottare e se sono necessari divieti o limitazioni, tenendo conto non solo del potenziale di risparmio e della fattibilità delle misure, ma anche dell’impatto sull’economia e sulla società. Quando si decidono limitazioni di utilizzo, divieti e contingentamenti a carico dei grandi consumatori, l’obiettivo è quello di ridurre in modo equilibrato sia l’offerta sia i consumi per evitare disinserimenti della rete che, comportando conseguenze drastiche per la popolazione e l’economia, rappresentano l’ultima ratio per scongiurare un collasso completo.
Perché nei progetti di ordinanza non ci sono limitazioni progressive della temperatura ambiente?
Questa misura per il settore dell’elettricità è stata allineata a quella per il settore del gas, dove in caso di penuria è previsto un limite analogo di 20° C nei locali, facile da impostare utilizzando i termostati (solitamente corrisponde al numero 3).
Perché è stato deciso di non introdurre il limite di velocità di 100 km/h per le autostrade?
Al momento una limitazione generale della velocità massima sulle autostrade ha una scarsa influenza sul consumo di elettricità, dato che la quota di mobilità elettrica è ancora piuttosto bassa. I progetti di ordinanza ora pubblicati disciplinano le misure in caso di penuria di elettricità. Si potrebbe però eventualmente applicare nel caso in cui si verifichino contemporaneamente una penuria di elettricità e una penuria di carburante.
Come mai non si prevede un utilizzo limitato delle auto elettriche come misura di risparmio?
Il potenziale di risparmio della mobilità elettrica è ancora contenuto; inoltre non si intende ostacolarne lo sviluppo. Tuttavia, se questo tipo di veicoli continueranno ad aumentare, limitarne l’utilizzo potrebbe diventare un elemento importante per far fronte a una situazione futura di grave penuria di energia.
Come vengono effettuati i controlli su limitazioni e divieti?
La competenza è dei Cantoni; le limitazioni e i divieti si applicano sia negli spazi sia pubblici sia in quelli privati, e le misure sono su ampia scala. Non è quindi previsto un controllo sistematico, soprattutto nella sfera privata. La Confederazione parte dal presupposto che in caso di grave penuria la stragrande maggioranza della popolazione rispetterà i divieti e le limitazioni. Il catalogo delle sanzioni previsto dalla vigente legge sull’approvvigionamento del Paese (LAP; RS 531) non prevede attualmente alcuna pena. Il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) è incaricato di includere la possibilità di multe disciplinari per le violazioni della LAP nel progetto da porre in consultazione per la revisione parziale di questa legge che, conformemente alla decisione dell’11 gennaio 2023, verrà sottoposto al Consiglio federale entro la fine dell’anno
Perché vengono contingentati solo i grandi consumatori?
Il meccanismo prevede di contingentare soltanto i centri di consumo con un consumo di almeno 100 MWh, cioè gli unici che hanno la possibilità di acquistare energia elettrica sul mercato libero. Il contingentamento riguarda più di 34 000 grandi consumatori, responsabili di circa la metà del consumo di elettricità in Svizzera. Le aziende che hanno solo piccole filiali non sono considerate grandi consumatori, anche se complessivamente superano la soglia dei 100 MWh.
Oltre ad avere un grande potenziale di risparmio, concentrarsi su questo gruppo di consumatori permette alla misura di essere vincolante e ai suoi effetti di essere misurabili rapidamente. I grandi consumatori dispongono solitamente di un contatore che misura il consumo nel tempo e può trasmetterlo automaticamente al gestore della rete di distribuzione. Di norma le piccole aziende non dispongono ancora di questo metodo di misurazione e non possono quindi né calcolare né misurare il proprio risparmio.
Chi calcola, assegna e controlla i contingenti in una situazione di penuria?
Il gestore della rete di distribuzione responsabile a livello locale calcola i contingenti per ciascun grande consumatore e per ciascun periodo. I contingenti vengono assegnati tramite decisione dal settore Energia dell’Approvvigionamento economico del Paese (AEP) e messi a disposizione dal gestore della rete di distribuzione responsabile.
I gestori delle reti di distribuzione verificano il rispetto dei contingenti; è invece più difficile il monitoraggio dello scambio di contingenti così come dei consumatori multisito con diverse sedi nei comprensori dei gestori delle reti di distribuzione. In questi casi, il monitoraggio viene effettuato dal comitato di coordinamento centrale.
Perché il contingentamento non ammette eccezioni?
Il contingentamento è una misura fondamentale per prevenire i disinserimenti della rete, ecco perché non sono previste eccezioni. Anche i gestori di infrastrutture che forniscono beni e servizi d’importanza vitale per il Paese possono ridurre il loro consumo di elettricità. Tuttavia, se l’approvvigionamento in beni e servizi d’importanza vitale diventa troppo limitato sono necessarie soluzioni settoriali specifiche, come quelle concepite per il trasporto pubblico e ferroviario, ora in fase di consultazione. Per le telecomunicazioni e per gli impianti di depurazione delle acque reflue sono in elaborazione soluzioni analoghe.
Perché per il contingentamento dei trasporti pubblici vigono disposizioni particolari?
Il trasporto pubblico è un sistema capillare in tutta la Svizzera. Le FFS dispongono di una rete di approvvigionamento elettrico propria che garantisce in buona parte la corrente di trazione ma molti impianti di sicurezza (segnaletica, passaggi a livello, ecc.) dipendono dalla rete elettrica pubblica a 50 Hz. Per tale motivo, in caso di contingentamento alle imprese di trasporto pubblico e del trasporto ferroviario con funzione di collegamento si applicano disposizioni speciali, basate sul modello di gestione del trasporto pubblico in caso di grave penuria di elettricità, che le FFS, in qualità di organizzazione incaricata della gestione del sistema e della propria rete elettrica, hanno sviluppato in collaborazione con l’Unione dei trasporti pubblici e l’Ufficio federale dei trasporti (UFT).
In questo modo è possibile mantenere in una certa misura il trasporto pubblico rilevante per l’approvvigionamento anche nel caso in cui vengano attuate le misure di gestione, e allo stesso tempo riuscire a raggiungere l’obiettivo di risparmio energetico.
Chi sono i «consumatori multisito con diverse sedi nei comprensori dei gestori delle reti di distribuzione»?
Si tratta di aziende o enti pubblici con sedi diverse, ciascuna con un consumo annuo di elettricità di almeno 100 MWh in diverse reti di distribuzione, su tutto il territorio svizzero.
Quali aziende e settori appartengono a questo tipo di consumatori?
In ogni settore ci sono aziende con sedi diverse in reti di distribuzione diverse, ad esempio i grandi distributori e la Posta.
Dove è possibile registrarsi come consumatore multisito?
Per poter gestire i contingenti in modo trasversale in caso di contingentamento o contingentamento immediato, le aziende e gli enti pubblici devono registrarsi prima presso il comitato di coordinamento. L'Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES) è incaricata di creare una piattaforma di registrazione. La piattaforma di registrazione sarà accessibile a breve dal sito dell’Organizzazione per l’approvvigionamento di corrente elettrica in situazioni straordinarie (OSTRAL).
Come evitare danni in caso di disinserimento della rete (in fase di accensione e spegnimento)?
I gestori delle reti di distribuzione pubblicano i periodi di disinserimento della rete e le zone colpite, e informano i consumatori finali e i Cantoni in modo che possano prendere le precauzioni necessarie in tempo utile. Ogni consumatore risponde in prima persona del livello di sicurezza delle proprie apparecchiature. I piani di disinserimento vengono adeguati regolarmente e resi definitivi solo al momento dell’entrata in vigore della relativa ordinanza. Le aziende, i Cantoni e gli stati maggiori di crisi hanno accesso a questi piani dell’AES.
Quali eccezioni si applicano?
Se possibile dal punto di vista tecnico, alcuni consumatori finali che offrono beni e servizi d’importanza vitale possono essere esclusi dal disinserimento della rete. Ne sono escluse ad esempio le reti elettriche per l’assistenza medica di base negli ospedali e nelle case di cura, per i servizi di emergenza, per l’esercito e per le telecomunicazioni. Se la produzione di energia elettrica è superiore ai consumi, possono essere esclusi anche alcuni settori di comprensori. La Confederazione hanno inoltre introdotto una variante aggiuntiva, che prevede una finestra temporale durante la quale tutti i settori di comprensori in Svizzera vengono riforniti di elettricità. Tale misura serve soprattutto a preservare le infrastrutture critiche, a permettere lo svolgimento di transazioni elettroniche e/o l’elaborazione elettronica di dati.
In caso di contingentamento o disinserimento della rete, cosa fanno le persone vulnerabili che dipendono dall’elettricità (per respiratori, ascensori per sedie a rotelle, ecc.)?
Dal momento che è impossibile rifornire di energia elettrica tutti i singoli nuclei famigliari, se il Consiglio federale dovesse decretare, come ultima ratio, un disinserimento della rete di alcune ore, sarà indispensabile prendere i provvedimenti necessari. Le persone con problemi di salute devono sapere chiaramente dove poter soggiornare per ricevere assistenza medica sicura in caso di grave penuria di energia elettrica. Pertanto, chiunque a casa propria dipenda da determinati dispositivi elettrici per motivi di salute dovrebbe consultare il proprio medico curante e, se necessario, rivolgersi a un ospedale. Alcuni consumatori di energia, come gli ospedali e i servizi di emergenza, possono essere esclusi dai disinserimenti, a condizione che siano soddisfatti i requisiti tecnici.
I crematori possono continuare a operare in caso di grave mancanza di elettricità o di gas?
I crematori possono continuare a operare anche in caso di grave penuria di elettricità o di gas. Sono tra le strutture esenti dall'interruzione della rete elettrica, purché sia tecnicamente possibile. Questa esenzione si applica anche ai crematori di animali. La fornitura di beni o servizi essenziali deve continuare a essere garantita in caso di grave carenza di elettricità.
Lo stesso vale in caso di penuria di gas. Anche in questo caso, alcune istituzioni, fornitori di servizi e settori sono esenti dal sistema di quote, in quanto il loro funzionamento è essenziale. Ciò include anche i crematori nel caso del gas.
È prevista un’indennità (per le imprese) a causa di eventuali misure di gestione (contingentamento, ecc.)?
La perdita di lavoro dovuta a misure ufficiali delle autorità (p. es. misure di contingentamento) è computabile nell’indennità per lavoro ridotto (ILR), a condizione che siano soddisfatti tutti gli altri requisiti di ammissibilità (art. 51 ordinanza sull’assicurazione contro la disoccupazione, OADI).
È possibile allentare le norme nel caso di aziende con un mandato legale di base per l’approvvigionamento?
Analogamente all’ordinanza concernente le misure volte a ridurre il consumo di energia elettrica da parte del trasporto di viaggiatori e del trasporto merci ferroviario, in caso di penuria di energia elettrica sussiste una soluzione settoriale per l’industria delle telecomunicazioni e il trattamento delle acque reflue. Le soluzioni settoriali costituiscono però un’eccezione. Nonostante eventuali agevolazioni, le imprese sono comunque tenute a fare tutto il possibile per rispettare le prescrizioni.
Qual è il ruolo dell’AES, dell’OSTRAL e dei gestori delle reti di distribuzione?
L’AES ha un ruolo importante nella definizione e nell’attuazione delle misure di gestione. Tramite ordinanza (OOSE), il Consiglio federale ha incaricato l’AES di adottare le misure preparatorie necessarie in caso di penuria di elettricità in conformità con le direttive del settore Energia dell’AEP. A tale scopo, l’AES ha creato l’OSTRAL, che comprende circa 600 gestori delle reti di distribuzione e altri operatori del settore elettrico. L’AES è incaricata di formare il organo di coordinamento per i contingentamenti.
Su disposizione dell’AEP, l’OSTRAL interviene al verificarsi di una situazione di penuria di elettricità. È responsabile dell’esecuzione delle misure dell’AEP (divieti e limitazioni di utilizzo, contingentamenti e disinserimento della rete), e svolge anche attività di informazione, formazioni e test.
I gestori delle reti di distribuzione forniscono ai loro clienti informazioni sull’approvvigionamento elettrico, ma non su questioni tecniche relative ad esempio agli elettrodomestici. Per questioni simili è necessario rivolgersi ai fornitori e ai produttori elencati nella garanzia.
Qual è la percentuale di gas sul consumo totale di energia in Svizzera e la sua stagionalità?
Il gas naturale copre circa il 15% del nostro consumo energetico. I prodotti petroliferi rappresentano quasi il 50% e l'elettricità circa il 25%. La Svizzera è quindi uno dei Paesi europei con una percentuale molto bassa di gas. La ripartizione tra la stagione fredda e calda è molto irregolare: al termine del periodo di riscaldamento, il consumo di gas è circa sette volte inferiore a quello invernale.
Qual è la situazione attuale della fornitura di gas in Svizzera?
A livello nazionale, l’approvvigionamento della Svizzera con gas naturale è garantito. Al momento la Svizzera può fruire di tutte le capacità di trasporto tramite gasdotto, d’importazione e di esportazione, senza restrizioni.
A livello internazionale, la guerra in Ucraina continua a ripercuotersi sulla situazione dell’approvvigionamento in Europa. Nonostante le capacità di trasporto tramite gasdotto siano estremamente limitate, la sicurezza dell’approvvigionamento in Europa del nord resta stabile: ciò si deve soprattutto alle maggiori importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) e all’aumento della produzione in Norvegia, di cui beneficia tutta l’Europa. La guerra tra Russia e Ucraina ha causato un deciso aumento dei prezzi, caratterizzati da un’estrema volatilità, ma non sembra avere nessun impatto diretto sull’approvvigionamento di gas nel nostro Paese.
Gli impianti di stoccaggio di gas naturale in Europa sono ben pieni. Tuttavia, alcuni Paesi stanno già iniziando a utilizzare il gas stoccato.
La Svizzera e l'Europa possono abbandonare completamente il gas russo?
La Svizzera si rifornisce di gas dal mercato europeo. Nel breve termine, questo paese dispone dei mezzi necessari per far fronte a un'eventuale perdita delle forniture di gas russo e può ottenere gas da varie fonti, in particolare attraverso le forniture di gas naturale liquefatto (GNL).
A lungo termine, i mercati europei dovrebbero riorganizzarsi per compensare la perdita delle forniture di gas russo.
Come può l'Approvvigionamento economico del Paese (AEP) intervenire in caso di forniture di gas troppo scarse o non più garantite?
Se i quantitativi di gas diminuiscono, la Svizzera non potrà fare affidamento sulle proprie strutture di stoccaggio. Pertanto, per sfruttare al meglio il gas naturale ancora disponibile sono allo studio diverse misure, da attuare gradualmente: in caso di imminente penuria di gas la Confederazione, insieme all'industria del gas, si rivolgerebbe a tutti i consumatori di gas naturale con appelli per ridurre i consumi. Lo scopo di queste raccomandazioni è di ridurre in modo significativo il consumo di gas. I nuclei famigliari che usano il gas per riscaldare le loro case e l'acqua o per cucinare possono ottenere buoni risultati e risparmiare denaro adottando pochi accorgimenti. Per esempio, riducendo la temperatura ambiente di un grado si riduce il consumo di gas di circa il 6%. Troverete ulteriori suggerimenti qui: Appello per ridurre i consumi (admin.ch).
In parallelo, se in Svizzera ci fosse meno gas disponibile i clienti con impianti bicombustibili verrebbero informati - tramite ordinanza - del passaggio dal gas naturale al gasolio. Se contemporaneamente si verificasse una penuria di olio minerale, esiste un'apposita scorta obbligatoria di olio da riscaldamento per i clienti con impianti bicombustibili. Se infine gli appelli e la commutazione degli impianti bicombustibili non bastassero a fronteggiare la penuria di gas, scatterebbe un contingentamento del consumo di gas per gli impianti monocombustibili.
Quali misure sono già state attuate?
Il 4 marzo 2022 il Consiglio federale ha creato le condizioni per un approvvigionamento congiunto di gas da parte del rispettivo comparto. Il 18 maggio 2022 ha preso visione del piano dell’industria del gas. Il 29 giugno 2022, sulla base della legge sull’approvvigionamento del Paese (LAP), ha obbligato i fornitori di gas regionali a procurarsi una riserva fisica di gas in impianti di stoccaggio nei Paesi limitrofi nonché a trovare alternative per procurarsi altro gas non proveniente dalla Russia.
Il 4 maggio 2022 il Consiglio federale ha incaricato l’Associazione svizzera dell’industria del gas (ASIG) di istituire un’organizzazione d’intervento in caso di crisi (OIC); il Consiglio federale ha inoltre incaricato l’ASIG di sviluppare un piano di monitoraggio. Contemporaneamente, in Swissgrid è stato lanciato un sistema di monitoraggio per il settore dell’elettricità.
Poiché in Svizzera non esiste una legge sull’approvvigionamento di gas e quindi (a differenza del settore dell’elettricità) non c’è un gestore di rete come Swissgrid o un’autorità di regolazione come la ElCom, l’OIC ha dovuto essere costituita da zero. La carenza di dati utilizzabili richiede la creazione di un sistema di monitoraggio che, disponibile a partire da inizio dicembre, faciliterà le decisioni degli esperti.
In Svizzera, come in tutta Europa, la dimensione geopolitica del gas è stata infatti sottovalutata. Il settore pensava che l’introduzione dell’inversione del flusso (reverse flow), ovvero la capacità del gasdotto di transito di trasportare gas in entrambe le direzioni, avrebbe garantito l’approvvigionamento. Si è trattato tuttavia di un errore di valutazione; anche il Norditalia dipende infatti in larga misura dalle importazioni di gas russo
Che cosa sta facendo il Consiglio federale per garantire che il gas arrivi in Svizzera?
La Svizzera sta negoziando accordi di solidarietà con i Paesi limitrofi, che coprono tuttavia solo l’approvvigionamento dei cosiddetti «clienti protetti».
Il nostro Paese si dimostra solidale nell’impegno a ridurre il consumo di gas ed ha inoltre già contributo volontariamente al rabbocco degli impianti di stoccaggio nei Paesi europei limitrofi, imponendo all’industria del gas di riservare il 15 per cento del consumo annuo a questo scopo.
Perché non esiste un piano preciso?
Perché non è possibile predisporlo. È bene evitare di alimentare false speranze. In tutta Europa l’attenzione è rivolta a prevenire eventuali penurie. Se comunque si dovessero verificare situazioni simili, gli appelli al risparmio volontari e la commutazione degli impianti bicombustibili dovrebbero già essere sufficienti. I divieti di esportazione nei Paesi confinanti potrebbero tuttavia causare problemi di approvvigionamento improvvisi.
La Svizzera deve dunque prepararsi ad affrontare anche questo tipo di scenario. Si è quindi tenuta una consultazione in merito a tutte le possibili misure da adottare in caso di situazione di penuria grave. Solo in caso di penuria molto grave si potrebbe pensare di mettere in atto tutte le disposizioni contemporaneamente. Le misure implementate devono sempre essere proporzionate e adeguate alla gravità della situazione di penuria contingente.
Perché le misure vincolanti non vengono adottate già ora?
Gli attuali progetti di ordinanza si basano sulla legge sull’approvvigionamento del Paese (LAP). In caso di una grave penuria di beni di importanza vitale questa legge consente interventi importanti all’interno nella sfera della libertà economica, che non possono tuttavia essere implementati da subito. Attualmente l’approvvigionamento della Svizzera è garantito. La Confederazione lancia quindi già oggi la sua campagna di risparmio e si affida all’impegno volontario della popolazione e dell’economia.
Perché non viene fatta nessuna distinzione tra gas naturale e biogas?
I divieti e i contingentamenti si riferiscono al gas distribuito in condotta. In un gasdotto non è possibile distinguere tra molecole di biogas e gas naturale.
Perché nell’approvvigionamento del Paese non sono contemplati impianti di stoccaggio del gas che garantirebbero riserve fisiche in Svizzera?
L’industria del gas ritiene che l’approvvigionamento sia garantito. I punti di immissione principali si trovano a nord, ovest e sud. L’ipotesi di un’interruzione delle rotte di approvvigionamento dalla Russia non era prevedibile, né da parte della Svizzera né dell’Europa. In assenza di strutture di stoccaggio, nel nostro Paese sono state ordinate scorte obbligatorie sostitutive sotto forma di olio da riscaldamento in quantità tali da garantire 4,5 mesi del normale consumo degli impianti bicombustibili (alimentati a gas o olio da riscaldamento)
Perché non si lavora per obiettivi?
In una situazione di penuria le riserve fisiche di gas non sono sufficienti. Un contingentamento rappresenta quindi un obiettivo vincolante, che deve però essere raggiunto. In ultima analisi i contingentamenti servono a evitare che si verifichi uno scenario peggiore, costituito nel caso specifico da un collasso della rete.
Perché in Svizzera non si organizzano aste per indurre l’economia a ridurre il consumo di gas?
In base alla legge sull’approvvigionamento del Paese (LAP) non è attualmente possibile organizzare aste in quanto manca la base giuridica necessaria. Inoltre, in una situazione di penuria, le aste non hanno una grande utilità ma si limitano eventualmente a finanziare la commutazione degli impianti bicombustibili. Per garantire una migliore allocazione dei contingenti, questi ultimi possono quindi essere trasferiti.
Come funziona il trasferimento dei contingenti?
Le aziende sono libere di scambiarsi i contingenti nella misura in cui ciò sia tecnicamente possibile. Questa opzione è al momento in fase di sviluppo.
Perché i nuclei familiari vengono esentati da un contingentamento?
Nel caso dei nuclei familiari la messa in atto di un contingentamento risulta estremamente complicata. È infatti necessario evitare di andare a penalizzare ulteriormente le persone che già riscaldano in maniera parsimoniosa.
I divieti e le restrizioni d’uso rappresentano quindi un espediente particolarmente mirato per ridurre i consumi dei nuclei familiari.
Perché i contingentamenti riguardano le scuole ma non la polizia e i vigili del fuoco?
La definizione dei cosiddetti «clienti protetti» si basa su un regolamento UE. In questo modo si garantisce la compatibilità con l’UE e si facilita la conclusione di accordi di solidarietà. Le scuole possono ridurre i loro consumi abbassando la temperatura ambiente, misura che riguarderà in ogni caso anche la polizia e i vigili del fuoco.
Non dovrebbe esserci un ordine di priorità per settore?
In linea di principio tutti possono ridurre i propri consumi e aumentare la propria efficienza, anche i produttori di beni d’importanza vitale. Numerose imprese hanno deciso di ricorrere anche ad altri vettori energetici. Più sono le eccezioni, meno saranno i vantaggi di un contingentamento. Inoltre, i contingenti possono essere trasferiti da un’azienda all’altra. In questo modo si possono creare più contingenti. L’obiettivo ultimo è sempre quello di evitare un collasso della rete: in uno scenario simile, l’approvvigionamento si bloccherebbe per tutti.
Chi sarà soggetto ai contingentamenti?
Tutti tranne i nuclei familiari, gli ospedali, le case di riposo e le case di cura, la polizia e i vigili del fuoco, le aziende che garantiscono l’approvvigionamento di acqua potabile ed energia, il trattamento delle acque reflue e lo smaltimento dei rifiuti nonché le aziende che gestiscono i sistemi di riscaldamento degli scambi ferroviari nazionali.
Perché il contingente deve essere calcolato dagli stessi interessati?
In Svizzera la mancanza di dati utilizzabili relativi al mercato del gas costituisce un problema. Soprattutto per quanto riguarda i consumatori più piccoli, l’entità dei consumi è nota solo ai diretti interessati.
I contingentamenti saranno uguali per tutte le regioni?
Il tasso di contingentamento è sempre determinato in base alla gravità della situazione di penuria. Poiché gli approvvigionamenti della Svizzera provengono da diverse punti, non si può escludere che una determinata situazione di penuria colpisca più duramente una regione specifica. I gasdotti non consentono di distribuire il gas in modo uniforme in tutta la Svizzera.
Perché il periodo di gestione dura inizialmente 24 ore?
Ciò permette, nonostante tutte le restrizioni sul mercato, di garantire che l’approvvigionamento riesca a coprire il fabbisogno il più possibile, soprattutto nel caso di una rapida diminuzione dell’offerta. In questo modo, si evita che i consumatori esauriscano i loro contingenti in tempi estremamente rapidi, rischiando così di mettere in pericolo la stabilità della rete o la continuità dell’approvvigionamento. Se la situazione si stabilizza o inizia a migliorare, il contingentamento può essere esteso a una più settimane.
Chi esegue i relativi controlli?
La competenza dei controlli è attribuita all’organizzazione di intervento in caso di crisi (OIC), che riunisce anche i rappresentanti dell’economia. Eventuali violazioni verranno segnalate alla Divisione Energia dell’Approvvigionamento economico del Paese (AEP). I procedimenti penali spettano ai Cantoni.
I crematori possono continuare a operare in caso di grave mancanza di elettricità o di gas?
I crematori possono continuare a operare anche in caso di grave penuria di elettricità o di gas. Sono tra le strutture esenti dall'interruzione della rete elettrica, purché sia tecnicamente possibile. Questa esenzione si applica anche ai crematori di animali. La fornitura di beni o servizi essenziali deve continuare a essere garantita in caso di grave carenza di elettricità.
Lo stesso vale in caso di penuria di gas. Anche in questo caso, alcune istituzioni, fornitori di servizi e settori sono esenti dal sistema di quote, in quanto il loro funzionamento è essenziale. Ciò include anche i crematori nel caso del gas.
Cosa sarà vietato?
Il progetto di ordinanza contiene le possibili misure in caso di grave penuria. Ciò non significa che saranno messe in atto tutte nel caso in cui si verifichi una situazione simile.
Ad essere vietato sarà probabilmente il riscaldamento di locali inutilizzati, piscine, bagni di vapore e saune nonché l’utilizzo di radiatori, tendoni ad aria calda, fuochi a gas, apparecchi di pulizia ad alta pressione e tende ad aria calda. Ciò vale sia per le aziende che per i nuclei familiari. Inoltre, verrà probabilmente imposto un tetto massimo di 20 gradi per il riscaldamento dei locali interni.
Perché il Consiglio federale vuole imporre divieti ai nuclei familiari?
In Svizzera i consumi delle abitazioni private costituiscono oltre il 40 per cento del consumo totale di gas. Senza il contributo dei nuclei familiari non sarebbe quindi possibile ridurre i consumi in modo significativo. Tuttavia, ci auguriamo che il solo effetto degli appelli al risparmio sia già sufficiente.
Ogni misura adottata ha l’obiettivo di prevenire uno scenario peggiore. In caso di collasso della rete anche l’approvvigionamento delle abitazioni private risulterebbe impossibile.
Come vengono controllati i divieti?
Il progetto di ordinanza presuppone in primo luogo che la stragrande maggioranza della popolazione rispetti la legge. I controlli spettano ai Cantoni, come è prassi nel nostro sistema federale.
Potrebbero essere attribuite multe?
La legge sull’approvvigionamento del Paese (LAP) non fornisce una base per le multe disciplinari. Eventuali infrazioni sono da considerarsi crimini. Le pene pecuniarie, tuttavia, non sono necessariamente più alte delle multe e possono essere gestite dal pubblico ministero tramite decreto d’accusa.
Qual è il ruolo dei Cantoni per quanto riguarda i divieti e le restrizioni d’uso? Devono effettuare controlli?
I controlli e i procedimenti penali sono di competenza dei Cantoni. La Confederazione non emana prescrizioni in merito.
Ultima modifica 22.08.2024